I tetti ventilati (chiamato anche tetti freddi) sono diventati un’ottima soluzione grazie alla quale rendere più efficienti i sistemi di isolamento e riscaldamento (e anche raffreddamento) delle case. I tetti ventilati sono particolarmente duttili in quanto possono venire installati sia in casa unifamiliari che in condomini anche di grande struttura.
Se state cercando informazioni sulla realizzazione, ristrutturazione o costruzione di un tetto, continuate a leggere per scoprire tutte le informazioni tecniche necessarie. In questo articolo, troverete informazioni sulle migliori pratiche per la costruzione di tetti moderni ed efficienti. Inoltre, se siete interessati a partecipare alla realizzazione del tetto con le vostre mani, troverete utili consigli su come farlo. Anche se avete deciso di affidare il lavoro ad un’impresa specializzata, la conoscenza tecnica vi consentirà di controllare l’operato dei professionisti e seguire attentamente tutte le fasi della costruzione del tetto. Scoprite tutto ciò che dovete sapere sulla realizzazione del tetto perfetto per la vostra casa!
Come funzionano i tetti ventilati ?
In particolare, come prima cosa, ci si potrebbe chiedere come funzionano questi sistemi di ventilazione sempre più utilizzato, e quali siano le sue specifiche caratteristiche, oltre a porsi domande sul suo costo e sui vantaggi e gli svantaggi di un’opera di questo tipo, che sempre più spesso viene presa in considerazione anche dai singoli privati.
A livello preliminare è necessario specificare come questi tetti, che possono essere realizzati a falda unica, vede la presenza nel loro schema generale, di falde inclinate alle quali si accompagna la costituzione di una intercapedine che seguirà particolari misure di riferimento; il suo spessore, infatti, viene specificamente definito e deve essere sempre ricompreso tra i 6 e i 10 centimetri totali a livello di dimensioni per garantire il buon funzionamento dell’opera finale. A seconda del materiale utilizzato varierà anche lo spessore finale di tutto il tetto a ventilazione.
Fresco d’estate con i tetti ventilati
I tetti ventilati sono molto utili sia d’estate sia d’inverno, e quello legato all’isolamento è uno dei principali vantaggi di questo tipo di opera, soprattutto se si confronta un sistema di ventilazione completa con un tetto di tipo tradizionale o con un’opera che vede solo in parte la presenza della famosa ventilazione. Infatti, se ci si chiede a cosa serve un sistema che viene ormai definito ecologico e certamente adatto anche al risparmio energetico, si possono immediatamente notare i benefici che ne derivano in tutte le stagioni.
Si può certamente partire parlando della stagione calda. Qualora la temperatura aumenti, l’aria presente all’interno dell’intercapedine, che si sarà certamente riscaldata e potrà arrivare anche a picchi di 80 gradi centigradi, inizierà ad uscire all’esterno, grazie alla particolare struttura del tetto, scambiandosi con un’aria più fresca e in grado, quindi, di raffreddare anche la casa sulla quale sia stato montato il manufatto stesso. Nel caso in cui, ad esempio, si voglia sfruttare una soffitta o un sottotetto, sarà possibile avere a disposizione un ambiente sempre vivibile, anche alle alte temperature. Non ci si sveglierà più all’alba a causa di una mansarda assolata e riempita di calore per i primi raggi di sole, come spesso accade nelle case indipendenti, sia di tipo moderno sia più antiche.
Caldo d’inverno con i tetti ventilati
Ma anche nella stagione fredda, questo sistema risulterà molto utile per realizzare un vero ambiente coibentato, in grado di far risparmiare nel tempo molto denaro, ed anche di rendere la vostra casa più sicura e solida. Infatti, la ventilazione eviterà la formazione della fastidiosa, e spesso anche rischiosa, condensa e porterà ad isolare in modo ottimale l’immobile rispetto all’esterno, garantendo, quindi, il mantenimento di una temperatura costante nel tempo. Questo soprattutto nel caso in cui si scelga la struttura in legno come materiale di riferimento.
Molti non conoscono i rischi della presenza di un’eccessiva umidità a livello strutturale e nell’area dei tetti, ma tali problemi possono portare a dover spendere molto denaro per recuperare situazioni non certo particolarmente positive. Infatti, l’umidità determina la successiva formazione di muffe, in grado di aggredire la struttura dell’immobile in profondità e di ridurne in modo notevole la stabilità; forti nevicate e intemperie possono fare il resto e determinare un progressivo crollo della parte delle coperture colpite dalle ripetute intemperie. Inoltre, sono noti i rischi per la salute correlati alla presenza di funghi e spore, in grado di minare la salute di chi risieda in un ambiente malsano per molti anni. Respirare continuamente questi agenti nocivi può portare a patologie molto serie, in grado anche di provocare danni irreversibili all’organismo umano, danni che, però, possono rimanere silenti nel tempo e presentarsi improvvisamente.
Le imprese, ma anche i privati, che si occupino di costruire questa struttura, sanno come sia necessario rispettare determinati canoni per poter realizzare un tetto con una corretta ventilazione: dagli strati isolanti all’intercapedine, tutto assume un ruolo fondamentale nello schema completo dell’opera, schema che può risultare complesso ad uno sguardo iniziale, ma che, invece, vede solo la necessità di costituire strati sinergici in grado di “lavorare” correttamente insieme. La struttura, infatti, di questo tipo di manufatto è concepibile un po’ come una “torta” in cui ogni livello diventa importante, sia di per se sia allo scopo di supportare il livello successivo.
Meglio ventilati o microventilati ?
Da un punto di vista più tecnico, i tetti ventilati sono composti da differenti parti, che dovranno essere tutte presenti per far rientrare l’opera, realizzata sia da un’impresa sia con il classico fai da te, nella definizione indicata; qualora, infatti, non si rispettino i canoni previsti non si potrà parlare di un vero e proprio tetto ventilato ma di un altro tipo di installazione come, ad esempio, di tetti microventilati, sempre validi ma con caratteristiche e costi di tipo diverso.
Come costruire i tetti ventilati ?
Per la costruzione di un tetto di tipo ventilato, la prima cosa da considerare è la struttura portante. Questa è fondamentale per garantire il buon funzionamento del tetto nella sua totalità. Alla struttura portante si aggiungerà la perlinatura. Successivamente, sarà necessario installare la barriera che proteggerà la parte isolante dalla formazione della condensa. L’isolante può essere realizzato in materiali differenti, dalla lana di roccia alla lana di pecora, e la scelta dipenderà dal tipo di manufatto e dalle esigenze personali e di spesa del committente.
La prima guaina, spesso indicata come barriera, avrà l’obiettivo di far passare il vapore che si potrà formare, evitando la condensa. Sebbene sia possibile costruire alcuni tetti senza guaina, soprattutto nel caso in cui si abbia a disposizione un solaio di cemento che consente un maggiore isolamento, tutta la struttura sarà uguale a quella di un tetto ventilato completo, tranne per l’assenza di questo strato.
Successivamente si aggiungerà l’intercapedine, che è la parte che consente di indicare un’opera quale tetto di tipo ventilato e non con una semplice microventilazione. L’intercapedine sarà costituita da un ulteriore strato di materiali come coppi, finto coppo e differenti tipi di tegole, tra cui anche le tegole canadesi. Questo strato verrà fissato in modo stabile con sistemi diversi. Infine, la copertura potrà essere costituita da materiali differenti che possono assumere la forma di lastre o di pannelli.
È importante ricordare che tutti i dettagli relativi alla costruzione dei tetti ventilati possono variare a seconda della struttura della casa e delle preferenze del committente. Tuttavia, seguendo questi passaggi fondamentali, si potrà ottenere un tetto ventilato efficiente e duraturo nel tempo.
Convengono i tetti ventilati?
Il lato economico è sempre importante nel momento in cui si prenda in considerazione l’opportunità di una ristrutturazione, o si voglia rendere più efficiente una casa di nuova costruzione. Ecco perché tra le domande principali che un privato può porsi si ritrova sempre quella relativa ai costi di un’opera di questo tipo.
Decidere di intervenire per realizzare questa opera, sia nel corso di una nuova costruzione, sia di una ristrutturazione (ad esempio in alcuni lavori per mansarda e per il recupero di una soffitta), non è solo una scelta personale, ma anche particolarmente vantaggiosa, come possono confermare le diverse opinioni di chi si sia già occupato di prendere questa decisione. Se, in particolare, si ricorre sempre di più a tale forma di isolamento per gli immobili ci sarà un motivo!
Infatti, la normativa del nostro Paese consente di detrarre le opere di montaggio e realizzazione di un tetto ventilato in una percentuale che va dal 50 al 65% del costo affrontato. Questo perché tale progetto, che si può tranquillamente far rientrare nella così detta bioedilizia, consente di raggiungere un notevole risparmio energetico, risparmio che aumenterà ulteriormente nel caso in cui si abbini la realizzazione di tale opera all’installazione di un impianto fotovoltaico o fotovoltaico integrato, come spesso accade nel caso in cui si installi questo manufatto su una casa indipendente che abbia le caratteristiche necessarie per supportare impianti di tale tipologia.
Ma che cosa può portare a distinguere tra i due tipi differenti di detrazione, consentiti in alternativa dalla legge? Si prevede una possibilità di detrarre il 55% del costo in sede di dichiarazione dei redditi nel caso in cui si raggiunga un ragguardevole risparmio energetico nel costituire una nuova opera. Tuttavia, per ottenere questo vantaggio a livello economico sarà necessario che il tipo di isolamento raggiunto sia riferibile alle previsioni legislative. Quindi, in questo caso sarà necessario che i materiali utilizzati, e l’opera nella sua totalità, siano in grado di rispettare i canoni di legge per la riduzione dello spreco a livello termico e di energia a livello generale.
Tuttavia, gli interventi che riguardino il tetto si possono far rientrare anche nel novero di tutte quelle opere che si sottopongono ad una detrazione del 65% del costo. Infatti, si classificano come attività relative alla parte esterna dell’edificio, il così detto involucro. In questo caso, la legge consente di ottenere i benefici economici qualora nell’immobile sia già stato installato un efficiente impianto di riscaldamento, quindi in grado di supportare ciò che i tetti ventilati offrono, e nel caso in cui si migliori in modo evidente la classe energetica dell’edificio.
Quindi, sia che si faccia una scelta autonoma, sia nel caso in cui ci si rivolga ad un tecnico, sarà bene ponderare la propria scelta, in modo da poter utilizzare almeno una delle due alternative previste dalla legge. Le valutazioni energetiche dovranno essere effettuate prima di intraprendere una strada piuttosto che un’altra, affidandosi a tecnici in grado di consigliare i privati in modo certamente attendibile.
E proprio dal punto di vista economico, ci si potrebbe anche chiedere quali siano i costi specifici da affrontare qualora si decida di passare d un tetto di questo tipo. Certamente, la ventilazione costituisce un ottimo investimento, in quanto consente di mantenere efficienti nel tempo le strutture di un intero immobile, ma è necessario conoscere in anticipo quali possono essere i prezzi medi previsti dalle imprese contattabili per realizzare questo lavoro. In generale, vengono previsti dei costi al metro quadro, che variano dai 90 ai 150 euro; tale variazione non è data solamente dalla discrezione della singola impresa, ma anche dal tipo di materiale che verrà utilizzato per l’opera. Tutti gli elementi dovranno essere presi in considerazione, di volta in volta, per capire a quale fascia economica apparterrà l’opera richiesta.
Per capire quanto sarà possibile spendere per la messa in opera la strategia migliore è certamente costituita dalla richiesta di preventivi differenti che potranno essere confrontati e tra i quali sarà opportuno scegliere la soluzione più congeniale nel caso specifico. E’, però, sempre importante controllare anche che l’azienda che si occuperà di realizzare il tetto sia in grado di costruire tetti ventilati, con tutti i crismi previsti a livello strutturale.
Il rifacimento di un tetto ventilato fai da te è consigliato?
Quando si tratta di ristrutturare o sostituire tetti ventilati, la domanda che molti proprietari di case si pongono è se sia possibile farlo da soli o se sia necessario affidarsi a professionisti del settore. Quindi, ci si chiede: “Il rifacimento di un tetto fai da te è consigliato?”
La risposta a questa domanda dipende da molti fattori, tra cui la competenza e l’esperienza del proprietario della casa, le condizioni del tetto e la disponibilità di strumenti e materiali necessari per completare il lavoro. Tuttavia, sebbene il fai da te possa sembrare un’opzione conveniente in termini di risparmio di denaro, ci sono alcuni rischi che dovrebbero essere considerati.
In primo luogo, il rifacimento di un tetto è un’attività estremamente pericolosa e richiede competenze specifiche. Gli incidenti sul lavoro sono comuni in questo settore e possono portare a lesioni gravi o persino alla morte. Quindi, se non si è adeguatamente preparati o se non si ha l’esperienza necessaria, l’idea di fare da soli il rifacimento del tetto dovrebbe essere scartata a priori.
In secondo luogo, anche se si ha l’esperienza necessaria, è importante considerare la qualità del lavoro che si sta facendo. Un lavoro mal fatto potrebbe causare problemi di infiltrazioni d’acqua, perdite di calore e persino danni strutturali all’edificio. Inoltre, il lavoro fatto in modo non corretto potrebbe annullare la garanzia sui materiali del tetto, facendo aumentare i costi a lungo termine.
Infine, è importante considerare il costo dei materiali. L’acquisto dei materiali necessari per il rifacimento del tetto potrebbe essere più costoso se acquistati da un privato, invece che da un’azienda che può accedere a prezzi all’ingrosso. Inoltre, la mancanza di familiarità con i materiali potrebbe portare a una scelta sbagliata, che potrebbe influire sulla qualità e la durata del lavoro.
In definitiva, il rifacimento di un tetto fai da te non è consigliato se non si hanno le competenze e l’esperienza necessarie per farlo in modo sicuro ed efficace. Affidarsi a professionisti del settore è la scelta migliore per garantire un lavoro di qualità e un risultato duraturo. Se tuttavia si decide di fare da soli, è importante essere adeguatamente preparati, informarsi bene sui materiali e le tecniche di lavoro e prestare molta attenzione alla sicurezza.